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LA PREGHIERA TRA YAHVEH E ABBA NEL MONOTEISMO GIUDEO-CRISTIANO: Dalle pratiche magico-religiose del politeismo al rapporto pacifico del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe
Mariano da Rosa, Luiz Carlos.
Edizioni Sapienza (Saarbrücken).
  ARK: https://n2t.net/ark:/13683/prnO/ke3
Resumen
Sottolineando che l'evocazione degli eventi accaduti ab origine converge, secondo la prospettiva mitico-religiosa, per la manifestazione delle forze sacre, il Prof. Luiz Carlos Mariano da Rosa, basato sul metodo storico-comparativo di Mircea Eliade, attribuisce alla preghiera la condizione di suscitare il potere sacro in un processo capace di esercitare un'influenza soprannaturale e di raggiungere i recessi della coscienza, come afferma Marcel Mauss. In questo modo, sovrapponendo le pratiche magico-religiose e i processi liturgico-rituali del politeismo, la caratteristica preghiera del monoteismo di Israele, secondo la prospettiva biblicoteologica veterana, segna un rapporto pacifico e un'alleanza che coinvolge Yahveh e le esigenze morali implicite nei suoi attributi, cioè giustizia, fedeltà e bontà, convergendo per la vita nella sua pienezza storica. Infine, il Prof. Luiz Carlos Mariano da Rosa mostra che la preghiera, secondo la prospettiva neotestesologica biblicoteologica, implica l'espressione dell'esistenza escatologica tra contingenza e trascendenza in Bultmann, chiudendo la creatività direttiva di Dio in Tillich e il superamento dello stato di alienazione esistenziale.
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