Atención

Búsqueda avanzada
Buscar en:   Desde:
 
Kierkegaard e il trasformazione del soggetto in se stesso tra vertigini di libertà e il paradosso assoluto della fede
Mariano da Rosa, Luiz Carlos.
Problemata: Revista Internacional de Filosofia, UFPB - Universidade Federal da Paraíba, ISSN: 2236-8612 (João Pessoa - PB), vol. 9, núm. 4, 2018, pp. 142-163.
  ARK: https://n2t.net/ark:/13683/prnO/Hg6
Resumen
Attribuendo all'ironia la possibilità di esercizio e sviluppo della libertà soggettiva, Kierkegaard enfatizza la negatività assoluta come caratteristica di detto processo in Socrate, convergendo per segnare il valore assoluto e irriducibile dell'individuo in un movimento che implica l'inizio assoluto della vita personale tra la creazione- (poeticamente) e lasciarsi creare (poeticamente). Così, in contrasto con la dissoluzione dell'esistenza umana alle frontiere della pura concettualizzazione intellettuale, Kierkegaard indica la tensione inaffidabile tra esistenza e trascendenza in un movimento che implica l'interiorità ed è in linea con la necessità di diventare soggettivi, in vista della una prospettiva che sostiene che la verità consiste nella trasformazione del soggetto in se stessa tra la vertigine della libertà e il paradosso della fede in un processo che contiene angoscia e disperazione e converge per il passaggio dall'etica al religioso.
Texto completo
Dirección externa:
Creative Commons
Esta obra está bajo una licencia de Creative Commons.
Para ver una copia de esta licencia, visite https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.es.